
Se non vedi il problema, lui lo trova subito.
E se il problema non esiste, se lo inventa su misura per la situazione.
Perché è allergico a qualsiasi cosa che vada per il verso giusto.
Ed è anche specializzato nel complicare le cose semplici.
Di mestiere fa il problem maker.
Diffidare delle imitazioni, però:
il vero problem maker è infatti convinto di essere un problem solver.
yes i am
RispondiEliminaPer forza, è il direttore dell' UCCS e qui scommetto sicura di vincere la scommessa.
RispondiEliminaUfficio
Complicazioni
Cose
Semplici
:)))
sbaglio o è un lavoro esclusivamente maschile?? e in questo caso non lotto per la parità dei sessi,no no...voglio rimanè così!!
RispondiEliminaApperò! Io, invece, sono una "problem eraser": per risolvere i problemi di solito li ignoro. Ed il bello è che spesso funziona!
RispondiEliminaLeela
uno, are you sure?
RispondiEliminacuoredigida, no, hai perso!! il p.m. si esprime benissimo anche fuori dal contesto lavorativo!
ameliando, mi sa che hai ragione.
lory, mi insegni come si fa? io al massimo riesco a essere una problem postponer.
brrr.
RispondiEliminaCi mancherebbe anche questo. Con tutti i problemi che ho.
C13
Sembrerebbe una delle Leggi di Murphy...
RispondiEliminaSe le cose vanno lisce e non vi sono problemi, inevitabilmente esce fuori qualcuno per crearne.
Resta da vedere se quando parlava di 1.000.000 di nuovi posti di lavoro, Berlusconi stesse pensando agli UCSS.
Nononono, non è un lavoro maschile. Lavoro da anni prevalentemente con donne e assicuro che ce ne sono molte di varianti femminili.
RispondiEliminacristina, non dirlo mai p.m, che per lui i problemi non sono mai abbastanza.
RispondiEliminaziby, non saprei, resta da vedere se berlusconi è così lungimirante.
budo, anche in tunisia esistono i p.m, o sono esportati/e dall'italia?
problemi, pochi ne creo, pochi ne risolvo.
RispondiEliminaecco, l'abilità non crearli è una cosa da non sottovalutare.
RispondiEliminaNe esistono di ogni tribù, lingua, popolo, nazione...
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