Arrivo per cena al ristorante, direttamente dal lavoro. Appena seduta a tavola, mi accorgo di non avere in borsa le chiavi di casa. Controllo subito le altre cianfrusaglie in borsa e vedo che non manca nulla. Deduco quindi che non si è trattato di furto, ma che le chiavi di casa le ho semplicemente perse, oppure le ho dimenticate in ufficio. La cosa non mi sorprende, visto che perdo tutto.
Appurato che recuperare il secondo mazzo di chiavi quella sera stessa mi sarebbe costato un patrimonio in taxi, e concordato che me le avrebbero lasciate in portineria la mattina dopo, in tutta tranquillità decido di godermi la cena e la compagnia, squisite entrambe.
Dopo cena sarei ripassata in ufficio per vedere se le chiavi erano lì. Se non le avessi trovate, visto che dopo cena mi aspettava comunque una nottata di lavoro, avrei deciso se fermarmi in ufficio a lavorare fino a quasi di mattina, oppure se me ne sarei andata a dormire in hotel.
Finita la cena, ho un momento di autoadorazione grazie alla mia nonchalance riguardo alla faccenda delle chiavi. Decido di condividere il momento con il commensale e gli chiedo “non pensi che io sia una donna fenomenale, che non si scompone per imprevisti quali lo smarrimento delle chiavi di casa, e oltretutto sa organizzarsi in maniera brillante?”
Il commensale risponde: “Certo. Perché tu sei glaciale. Come una gelida milanese”.
N.d.R. le chiavi le ho trovate appena finita la cena, erano nel cestino della bicicletta parcheggiata di fronte al ristorante.
Disclaimer: non so se le parole del dialogo con il commensale sono state esattamente queste, è passato qualche giorno e non mi ricordo bene. Però il concetto era esattamente quello che ho scritto, che certe cose mica le dimentico.