domenica 31 agosto 2008

Chi l’ha visto?

 

A me, che conosco quanto basta la delinquenza che caratterizza alcune metropoli latinoamericane, il blaterare di taluni pseudo-politici e di taluni cittadini sull’emergenza sicurezza nelle città italiche risulta del tutto infondato.


Infondato o no,  gira voce che adesso abbiamo il cosiddetto esercito per le strade, il cui unico scopo sarebbe quello di proteggerci.

Sta di fatto che nei giorni scorsi ho girato per Milano in lungo e in largo, ho più volte attraversato il centro, e una - solo una - volta ho visto, in piazza Duomo, qualcosa che avesse un’apparenza vagamente militare: un soldatino dall’aria sconsolata vicino a una jeep (o qualcosa di simile, che le macchine non sono il mio forte) talmente scassata che mi è venuto il dubbio che il motore funzionasse. 

Le ipotesi qui mi pare siano tre: o io ‘sta faccenda dell’esercito me la sono sognata, oppure è l’ennesima invenzione dello pseudo-governo, oppure io sono mezza cieca e le cose non le vedo.

Se si tratta della terza che ho detto, chiedo: qualcuno per caso li ha visti, i fantomatici militari?

 

 

 

giovedì 28 agosto 2008

Ah, l’amour

 

Ho appena letto “L’uomo dei cerchi azzurri” (di Fred Vargas).

 

Mi sono innamorata, perdutamente innamorata, del commissario Jean Baptiste Adamsberg.

 

E’ l’uomo della mia vita.

venerdì 22 agosto 2008

Il mondo...


... è fatto a scale, chi le scende, chi le sale.

Io inciampo negli scalini.

 

 

 

 

 

mercoledì 20 agosto 2008

l'eleganza del riccio

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Letto anch’io.

Però – lo confesso - non ho proprio capito il successo strepitoso che ha avuto.

Ma si sa, c’è sempre qualcosa che non capisco.

Direi che è sostanzialmente un libro da leggersi in vacanza, sotto l'ombrellone.

Oppure anche sotto il sole.

La scrittura certo è piacevole, scorrevole, ma ho trovato alcune parti pseudo-filosofiche a dir poco stucchevoli. Però si possono tranquillamente saltare.

Di positivo, alcune battute, decisamente azzeccate e ironiche al punto giusto.

E anche il personaggio della bambina: squisito e geniale.

Insopportabile invece la portinaia, finta vittima che si crogiola nella propria sfiga: per lei, nessuna lacrima.

 

 

 

lunedì 18 agosto 2008

In sintesi

 

I chilometri che ho percorso a piedi fra l’Aragona e la Navarra sono stati 185.

Pensavo di continuare, ma una volta in Navarra – dove il cammino aragonese si congiunge con quello francese, ovvero quello tradizionale – tanto per non perdere l’abitudine ho cambiato idea e mi sono fermata.

Perché c’era troppa gente.

E soprattutto perché mi sono ritrovata a percorrere sentieri che ho già percorso, a vedere posti già visti, come se stessi camminando sui miei stessi passi.

Non amo il déjà vu, smanio per le novità e, ora che ci penso, forse è questo che mi rovina.

Comunque, come ho già scritto, è stata dura. Mi sono stancata. Ma ho visto posti bellissimi. E soprattutto mi sono divertita.

E adesso finalmente posso dire di avere attraversato a piedi l’intera Spagna, dal confine con la Francia a Finisterra.

Oh, mica è una cosa da poco, questa.

 

 

venerdì 15 agosto 2008

Navarra

Attraversare l'Aragona a piedi e' piu' dura di quanto pensassi.


Il sole e il caldo non perdonano, e tocca muoversi appena c'e'  luce, e in certi giorni c'e' da camminare per piu' di trenta chilometri, di cui magari venti senza trovare un posto dove comprare qualcosa da mangiare.


E i posti dove puoi dormire sono quasi sempre posti fantasma, quattro case, un rifugio e se ti va bene un bar.


In compenso non c'e' gente, solo i soliti quattro gatti che fanno lo stesso percorso, e che ritrovi ogni pomeriggio nello stesso rifugio, e dopo tre giorni e' come se ti conoscessi da sempre.


 


 

venerdì 8 agosto 2008

Aragona

 


Da Barcelona a Huesca in autobus ci vogliono circa quattro ore e mezza, durante le quali si attraversa il nulla, a parte qualche forse vigneto e qualche forse ulivo. Huesca sorge immobile, in mezzo a questo nulla torrido e senza un filo di aria, sembra una citta' fantasma.


E mentre si aspetta di cambiare autobus, ci si chiede "ma che razza di posto e' questo?" e, con una certa inquietudine, ci si chiede anche "ma chi me l'ha fatta fare, dove sono finita?".


Il passo del somport e' un altro posto fantasma, ma il caldo ha lasciato il posto alla nebbia, al freddo e al vento gelido.


Dal somport si scende a piedi, dieci km di discesa spacca ginocchia. E poi altri e altri ancora fra sentieri saliscendi e pietraie spacca caviglie, stavolta sotto il sole e di nuovo al caldo. E l'inquietudine e' sparita.


E adesso e' ora di andare a dormire, che domani si cammina di nuovo.

mercoledì 6 agosto 2008

La coerenza non abita qui

 


Malgrado la mia (risaputa) paura andare in aereo, provo un’enorme soddisfazione nell’acquistare i biglietti.

Ne acquisterei a dozzine, se potessi.

 

 

 

lunedì 4 agosto 2008

Decisioni & co.

Voler prendere una decisione ma non sapere cosa decidere, perché la decisione da prendere dipende da circostanze esterne sulle quali non si può agire.

E ritrovarsi ad aspettare immobile gli sviluppi delle suddette circostanze esterne.

E’ una cosa che innervosisce.

Perché ciò che mi piace è decidere subito.

E poi semmai cambiare idea.

Perché cambiare idea mi piace decisamente molto.

 

 

 

sabato 2 agosto 2008

ma ti pare un sogno? (2)

... e avevo i capelli lunghi, e li avevo raccolti in una treccia, e assieme ai capelli avevo intrecciato un sacco di nastri colorati, ed ero fiera della mia nuova treccia colorata.

E allora il biondo occhi azzurri alto magro che mi piaceva da pazzi aveva deciso che anch’io gli piacevo da pazzi.

E allora da quel momento in poi lui non mi piaceva più.