giovedì 31 gennaio 2008

Mentre leggi il mio blog...

 


Domanda 1)

Mentre leggi il mio blog, ovvero in questo preciso momento, vorresti essere altrove?

a)      si

b)      no

c)      non so

 

Domanda 2)

Se hai risposto “sì” alla domanda precedente, dove vorresti essere?

 

 

Questa sopra è una brevissima indagine, che nasce in parte dalla mia curiosità verso l’universo che mi circonda e in parte da una completa assenza di fatti da raccontare o di idee per un post,

 

Chi passa di qui è cortesemente pregato di rispondere alle domande di cui sopra; se raggiungerò un minimo di x (*) risposte, sarà mia cura pubblicare la sintesi dei risultati, e già che ci sono magari farò anche qualche grafico.


E’ possibile rispondere in forma anonima o anche in pvt; nel secondo caso si assicura il completo rispetto della privacy, ai sensi della legge non mi ricordo più il numero.

I dati verranno trattati esclusivamente a scopo statistico e non verranno trasmessi a terzi e bla bla bla.

 

(*) scusate, non ho ancora calcolato il numero minimo di risposte necessarie per poter assicurare la significatività dei risultati.

martedì 29 gennaio 2008

a volte tornano

 


Già da ieri pensavo di telefonargli. Gli avrei telefonato oggi.

Così, per eventualmente riallacciare i contatti lavorativi che si sono persi ormai da tre anni, per vedere cosa si sta muovendo su altri versanti, perché ho voglia di tornare a viaggiare, che sono stufa di stare ferma, o forse solo perché avevo voglia di fare una chiacchierata.

 

Avevamo lavorato insieme su un progetto tre-quattro anni fa, io pendolare fra Milano e Lussemburgo, lui in Francia. Un lavoro a distanza durato più di un anno, fatto di centinaia di email e di telefonate e di file trasmessi e ricevuti. L’ho visto in faccia una sola volta nella vita, alla riunione di conclusione del progetto, ricordo quella giornata come se fosse accaduta ieri.

 

Ricordo il momento in cui ci siamo presentati, ricordo quanto erano belli i suoi occhi azzurri.. Ricordo quando, a pranzo, lui ha scelto di sedersi di fronte a me anziché di fronte al grande capo lussemburghese. Ricordo il pomeriggio, avevamo già presentato il progetto e gli altri interventi non ci interessavano, un pomeriggio fatto di scambi di sguardi e di sorrisi.

Ricordo poi l’aperitivo post-riunione, finalmente un momento senza la presenza di altre persone, di due chiacchiere rilassanti.

E lui che mi dice “io non parto stasera, che sono in macchina e sono stanco e non me la sento di guidare”.

E mi chiede “tu quando parti?”

Io: “ho l’aereo stasera”

Lui: “perché non rimandi la partenza a domani? Così andiamo a cena insieme”.

Io: “purtroppo non posso, c’è una persona che torna con me a milano e abbiamo il volo insieme...”.

 

Ho odiato la persona che era con me, e ho maledetto me stessa. E non l’ho mai più visto, anche se poi abbiamo lavorato –sempre a distanza – ancora per qualche tempo.

 

Ops, mi sono persa nel passato...

 

Dicevo, già da ieri pensavo di telefonargli. Gli avrei telefonato oggi.

Invece sono quasi caduta dalla sedia quando, stamattina, dal centralino mi hanno passato la sua telefonata. 

Superfluo dire che i contatti si sono miracolosamente riallacciati, e che anche oggi la giornata è trascorsa all’insegna dell'ottimo umore.

E oserei confermare che il training autogeno di ieri ha funzionato.

Però continuo a non credere nei miracoli.

 

 

lunedì 28 gennaio 2008

Training autogeno


 

Il mio buon umore durerà tutta la giornata, nulla potrà rovinarlo.

Il mio buon umore durerà tutta la giornata, nulla potrà rovinarlo.

Il mio buon umore durerà tutta la giornata, nulla potrà rovinarlo.

Il mio buon umore durerà tutta la giornata, nulla potrà rovinarlo.

Il mio buon umore durerà tutta la giornata, nulla potrà rovinarlo.

Il mio buon umore durerà tutta la giornata, nulla potrà rovinarlo.

Il mio buon umore durerà tutta la giornata, nulla potrà rovinarlo.

Il mio buon umore durerà tutta la giornata, nulla potrà rovinarlo.

Il mio buon umore durerà tutta la giornata, nulla potrà rovinarlo.

Il mio buon umore durerà tutta la giornata, nulla potrà rovinarlo.

 

(L’ho scritto dieci volte, non ho mica fatto copia-incolla, eh)

domenica 27 gennaio 2008

Preoccupazioni?

Non sono mai stata molto brava con le date, ma sto peggiorando a vista d’occhio.Devo consegnare un lavoro il 31 gennaio, non un giorno più tardi perché altrimenti sono guai. Ero convinta che il 31 fosse sabato, e ingenuamente e avevo già previsto di fare la tirata il fine settimana e spedire domenica notte.Invece scopro adesso che il 31 è giovedì. Forse dovrei preoccuparmi, ma non ci riesco.


Vorrei anche capire quale mistero imperversa nel mio armadio, che i pantaloni/gonne/camicie che restano lì per qualche mese si restringono. Ecco, questo mistero mi preoccupa più del lavoro.

giovedì 24 gennaio 2008

Al di sopra di

_IMGP0374 


La foto è mia, non sono molto capace di fotografare ma la metto qui lo stesso. Perché sorvolare le alpi quando non ci sono le nuvole sotto mi è sempre piaciuto.

 

Durante le scorse settimane in brasile non ho mai aperto un libro, non ho letto i giornali e non ho guardato la tivvù. In compenso quasi tutti i giorni stavo per ore dentro all’acqua. Dovessi scegliere fra le due che ho detto, senza dubbi sceglierei la seconda. Finalmente ho una certezza nella vita.

 

Ieri ho detto al mio capo che viaggiare in economy nei voli lunghi è massacrante, e che devo assolutamente trovare il modo di volare in business. Lui si è messo a ridere. Peggio per lui, che non ha capito che parlavo seriamente.

 

Ieri sera ho provato ad accendere la tivvù, e c’era bossi che diceva qualcosa a proposito di rivoluzione. L’ho subito spenta.

Stasera di nuovo ho provato ad accenderla, e ho saputo della caduta di prodi. E ancora una volta l’ho subito spenta.

Certe vicende che ho già visto troppe volte mi hanno definitivamente annoiata.

 

 

domenica 20 gennaio 2008

scelte musicali

 


Non mi è dispiaciuta la musica di sottofondo negli aerei Air France quando sono a terra.

Certo che una compagnia aerea che sceglie come “marchio” una canzone di un gruppo che si chiama AsWeFall...





giovedì 17 gennaio 2008

Sei irriconoscibile...

 


...quando una sera trovi un pipistrello che svolazza per casa, ma non ti scomponi e con calma accendi la luce del soggiorno e spegni quella in giardino, e poi con altrettanta calma ti metti a chiacchierare mentre aspetti che il pipistrello si decida a togliere il disturbo.


(prima o poi torno, eh)

mercoledì 9 gennaio 2008

Best friends

 


La mia migliore amica vive qui, siamo amiche da una trentina d’anni, andavamo a scuola insieme ed eravamo quasi vicine di casa.

Adolescenza e gioventù vissute quasi sempre insieme. Oltre alla scuola, costantemente una in casa dell’altra (grazie alla vicinanza), vacanze al mare, viaggi, san paolo by night, ma anche condivisione dei problemi.

Ci vediamo quando vengo qui, lei è venuta qualche volta a trovarmi a milano, le nostre vite hanno preso strade diverse, anche i nostri problemi sono diversi, ma la complicità, la fiducia e l’amicizia sono le stesse di trent’anni fa.

Ogni volta che ci vediamo, è come se il tempo non fosse mai passato.

E siamo ancora capaci di fare discorsi adolescenziali.

lunedì 7 gennaio 2008

scemo-post

 


Qui al tropico mi sono portata il piccì, perché devo fare una relazione di lavoro che avrei dovuto consegnare prima di natale e non l’ho mai fatta.

Come disse qualcuno “amo così tanto il mio lavoro, che posso rimanere per ore immobile a guardarlo”. Posso confermare che aveva ragione.

Del resto, anche la natura oggi cospira contro di me: qui di solito durante il pomeriggio viene il temporale che sembra la fine del mondo.

Oggi manco a farlo apposta non c'è una nuvola in cielo 

 

 

mercoledì 2 gennaio 2008

nell'emisfero sud

Dopo undici ore di volo, finalmente si atterra. E ogni volta mi stupisco nel vedere come c’è sempre meno verde attorno all’aeroporto di san paolo, come la periferia si espande senza interruzione, e fra capannoni di fabbriche, edifici, case popolari, ville con piscina, pullulano le favelas. Che però se non hai l’occhio allenato, dall’alto mica le riconosci, le favelas.

Alle otto e mezza di sera il caldo è quasi insopportabile, l’aria condizionata in macchina è d’obbligo, anche perché non puoi mica tenere i finestrini aperti, soprattutto quando sei fermo al semaforo: è pericoloso.

Poi si festeggia capodanno, e caldo o non caldo a capodanno qui si mangiano le lenticchie. Il giorno dopo si poltrisce, e poi si fa il barbecue, e si beve birra finalmente ghiacciata come si deve, e devi stare all’ombra che al sole fa troppo caldo.

E oggi finalmente una giornata normale, che sia qui che lì il 2008 è iniziato da un pezzo.