sabato 29 dicembre 2007

Self-promotion post

  ovvero Vediamo di chiudere in bellezza ‘sto 2007, che non se ne può più.


 

1)  Incontrare l’amica che dice le cose come stanno e che se poi ti offendi sono affari tuoi, e sentirsi dire che hai i capelli tutti spettinati e storti e sbilenchi ma poco importa perché sei affascinante anche così;

 

2) Incontrare inaspettatamente un uomo, che non vedi da almeno quindici anni e renderti conto non te lo ricordavi così bello e sexy, e prima di salutarsi scambiarsi accuratamente i numeri di telefono e per sicurezza anche le mail, che con 'sti telefoni non si sa mai, e già che siamo di do anche il mio biglietto da visita dove c'è anche la mail di lavoro;

 

3) Sentirsi dire da un amico che sei intelligente, e anche se lui l’ha detto scherzando essere convinta che lo pensa veramente;

 

4) Ricevere un sms di auguri di buon anno da l’ex cosiddetto fidanzato che non hai più sentito da circa un mese e pensare che, vista la sua tirchieria, probabilmente ha ricevuto in premio qualcosa tipo duecento sms gratis da spedire entro l’anno e deve per forza usarli tutti, che se gliene avanza uno è uno spreco imperdonabile.

 

  

Buon 2008 a tutti!


mercoledì 26 dicembre 2007

E’ passato

 


Faccio un lungo, lunghissimo sospiro di sollievo.

Perché anche questo natale è finalmente passato.

Perché sono tornata da Genova, e lì faceva freddo (e non c’erano quasi lucine: quella città esagera nella sobrietà).

Perché adesso sono a casa mia.

Perché a casa mia c’è silenzio.

E a casa mia posso staccare i telefoni, se voglio, così non sento nemmeno quelli.

E posso fare tutta la confusione che voglio.

E posso girare scalza senza che nessuno mi dica che prendo freddo, tanto sono un po’ incivile e per casa giro scalza.

Sono così sollevata, che nemmeno mi pesa andare a lavorare domani.

 

 

 

domenica 23 dicembre 2007

Lucine di natale, errata corrige

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foto presa da members.shaw.ca/jmsbc/images/


 

Qualche giorno fa scrivevo qui che le lucine di natale mi fanno inorridire. Ora però mi ricredo: l’altra sera, passando in macchina per Corso Sempione, le lucine sugli alberi che fiancheggiano il viale erano proprio belle. Forse perché, essendo tardi, non c’era ombra di traffico, o più probabilmente perché alla fin fine l’atmosfera natalizia un po’ mi coinvolge.

 

Per carità, inorridisco tuttora davanti al consumismo selvaggio e al rito della mangiata, e preferisco sorvolare sull’aspetto religioso, in quanto non vado d’accordo con certe  istituzioni. Confesso però che in qualcosa forse potrei credere.

E qui penso alla scorsa estate, quando camminavo in terra spagnola. Da sola, priva di qualsiasi ammennicolo materiale che non fosse strettamente necessario, in mezzo al silenzio, alla natura e agli spazi aperti, avvertivo la forte sensazione di un qualcosa di “sacro” che mi circondava.

 

E mio fratello spiega a suo figlio di sei anni che in questi giorni andranno insieme a trovare i bambini poveri e a portargli un po’ di regali.

Il bambino domanda “Perché dobbiamo andare noi? Babbo Natale non ci pensa, ai bambini poveri?”.

 

Buon natale a tutti.

 

giovedì 20 dicembre 2007

solo quattro cose

 

1)      Oggi in una mail di lavoro nella fretta ho scritto una perla: “questi vincoli non sono vincolanti”. Al di là delle perle e del contesto, il problema è che mi hanno risposto che avevo ragione, perché non tutti i vincoli sono vincolanti.

 

2)      L’altra sera ho detto alla persona con cui ero a cena che preferisco volare (in aereo) di giorno che di notte, perché di giorno vedo cosa c’è giù e allora ho meno paura. Ero profondamente seria e convinta di ciò che dicevo, ma lui è scoppiato a ridere e ha ribattuto che era una delle ca**ate più grosse che avesse sentito negli ultimi tempi. Ecco, adesso sono anche convinta che, qualche volta, riesco a far divertire gli altri. Ciò malgrado, potendo scegliere, continuerò a volare di giorno.

 

3)      E domani le giornate inizieranno ad allungarsi. Per me è come se l’inverno, anziché iniziare e basta, iniziasse a finire. So perfettamente che pecco di eccesso di ottimismo, ma quando sono molto stanca mi succede.

 

4)      Ho scritto questo post perché domani sarà venerdì e, rispetto a lunedì, ho già dato. Non vedo l’ora che arrivi il fine settimana, per tornare a leggervi con un po’ di calma.

 

 

 

lunedì 17 dicembre 2007

venerdì 14 dicembre 2007

il paese dei balocchi

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 immagine presa da www.maranola.it

 

Alle soglie della scadenza per la presentazione delle domande relative al decreto flussi 2007, mi ha stupito osservare a quanta gente che conosco è stato chiesto, come favore, di presentare domanda in qualità di datore di lavoro per favorire l’ingresso di un lavoratore immigrato.

E il favore è stato chiesto pur sapendo che – in questi casi -  presentare la domanda implicava una dichiarazione falsa e quindi, credo, un reato.

 

Premetto che non sono in alcun modo “anti-immigrati”, e non intendo entrare nel merito se le leggi sull’immigrazione siano giuste o sbagliate.

Ciò che mi ha deluso è stato vedere come persone straniere serie, affidabili, oneste e che lavorano da mattina a sera possano trovare così naturale aggirare le leggi italiane.

 

E lì mi sono resa conto che questa è, ne più ne meno, l’immagine dell’Italia, sia internamente che verso l’estero: un paese dove tutto è lecito, dove le leggi sono pro-forma, e dove dichiarare il falso è ordinaria amministrazione.

 

Del resto, Berlusconi docet. Ma non solo lui, questo è il problema.

Bah.

mercoledì 12 dicembre 2007

conclusioni

 


Dopo una serata invernale in solitudine con cena davanti alla tivvù e dedicata a guardare un film ho concluso che:

se fossi un uomo, mi innamorerei di Nicole Kidman.

 

 

sabato 8 dicembre 2007

in ogni strada che vai

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Foto presa da www.traveladventures.org


 

Ma a voi non fa venire l’ansia girare per strada in mezzo a tutte ‘ste decorazioni natalizie fatte di lucine colorate, e in ogni strada che vai lucina che trovi?

 

E ‘ste lucine che si accendono spengono accendono spengono accendono spengono, ognuna con un ritmo proprio e non ne vedi due – dico due -  che siano sincronizzate?

 

Per non parlare del simil-cielo blu che c’è nel bel mezzo della galleria vittorio emanuele in centro a milano, con tanto di stelline, anch’esse che si accendono spengono, che più che natale fa venire in mente l’apocalisse?

 

E la gente che si ferma a fotografare le stelline le lucine le vetrine, e tu che hai fretta e non riesci a passare chiedi permesso e allora si ancazzano con te perché gli hai rovinato la fotografia?

 

 




venerdì 7 dicembre 2007

Siamo gente di mondo

ovvero I love skype


 

Ieri serata parzialmente dedicata a skypeggiare con mamma e papà, che vivono entrambi nell’altro emisfero, in case rigorosamente separate e non si parlano mai.

 

1)

Mamma: ciao, cosa è successo che ti fai sentire?

Iosempreio: nulla, volevo dirti che pensavo di andare lì a trovarti verso fine mese.

Mamma: che bello! così non devo venire io in Italia,  che sono senza soldi, e poi lì è inverno, e qui si sta molto meglio. Quanto pensi di fermarti?

Iosempreio: una decina di giorni

Mamma: così tanto?

 

 

2)

Papà: ciao, come stai? qui tutto bene, ma ‘sta città è sempre più un cesso, fa caldo, il traffico sotto natale è un inferno,  il governo è sempre peggio, non ti dico con le tasse, certo che anche voi lì siete messi male, ma non è che si rischia un ritorno di berlusconi,  non vorrei mai avere problemi con l'arrivo della pensione qui,  che l’inps lì non si sa mai, ma non è che puoi chiedere al tuo commercialista se, volevi per caso dirmi qualcosa?

Iosempreio: volevo dirti che pensavo di andare lì verso fine mese.

Papà: verso fine mese parto io per l’Italia, non è che puoi venire in un altro periodo?

Iosempreio: no, sai, il lavoro... già non va benissimo, mica posso partire quando voglio, devo adeguarmi, e poi ho trovato un biglietto che costa poco, in altre date costa un patrimonio. Ma non puoi spostare tu la tua partenza, così riusciamo a vederci?

Papà: Non posso proprio, che con i biglietti gratuiti delle mille miglia mica è semplice trovare posto.






martedì 4 dicembre 2007

Riflessioni in una sera di quasi inverno


 

ovvero mentre aspetto l’ospite per cena

 

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E comunque, sono pochissime le persone che oso invitare a cena, perché non so cucinare e nemmeno mi piace, l’unica cosa che mi riesce bene è la carne lessa con le verdure e con la salsa verde, che senza mi fa schifo. A dire il vero la carne e le verdure sono un pretesto, ciò che mi piace veramente è la salsa verde, la mangio anche senza niente, con il cucchiaio, ma non dovrei dirlo perché non è molto elegante.

 

Mangio anche la nutella con il cucchiaio, ne mangerei un intero bicchiere mentre leggo, una pagina, una cucchiaiata, un’altra pagina, un’altra cucchiaiata. Ma nemmeno questo si può dire, gira voce che noi signore per bene certe cose non dobbiamo farle.

 

Allora parlo di letture, ho piantato lì il “pasticciaccio brutto de via merulana”, di Gadda, ho letto – a stento - l’equivalente a un bicchiere di nutella.

Non c’è stato nulla da fare, dopo tre righe ero già lì che pensavo ad altro, il suo modo di mettere le parole una in fila all’altra secondo me è completamente sconnesso.

 

Sono alquanto sconnessa anch’io, ma io mica scrivo.

 

 

 

domenica 2 dicembre 2007

non ci credo, però

Per la prima volta nella vita sbircio l’oroscopo su internazionale.

E trovo quanto segue:

 

Se ti dicessi che tredici angeli in armatura trasparente faranno la guardia al tuo letto ogni notte per cacciare via gli incubi e garantire che i tuoi sogni siano inondati da rivelazioni pratiche e sublimi, la considereresti una metafora poetica o l'iperbolica fantasia di un eccentrico autore di oroscopi? Oppure pensi che potresti prendermi alla lettera e considerare la mia visione una verità profetica su un evento reale? In questo caso, ti invito a chiedere agli angeli la più grande magia che sono capaci di fare. In questo momento sei autorizzato ad attingere avidamente alla forza primordiale della bontà soprannaturale.

 

Con angeli o senza angeli, qui fra metafore e profezie si rischia l'insonnia.




venerdì 30 novembre 2007

The boss and me


 

Ecco, mi piacerebbe raccontare che il concerto di mercoledì è stato spettacolare, che il boss è stupendo e non tradisce mai e ecc ecc ecc...

E poi mi piacerebbe anche aggiungere che l’ho conosciuto di persona, e che in questi giorni non mi sono collegata a splinder perché ero in sua compagnia e poi... e poi... poi...

Sì, lo so, ho tuttora sogni adolescenziali (o demenziali?), ma va bene così, è grazie a questi sogni che mi mantengo giovane, o che sono convinta di mantenermi giovane, ma forse non c’è differenza, l’importante è essere convinti, ma qui sto divagando.

Torniamo al dunque.

Al posto dove si teneva il concerto ci sono andata, come sempre non avevamo i biglietti, ma eravamo sicuri di riuscire ad acquistarli al momento. Agli ultimi due concerti del boss infatti li avevamo acquistati senza problemi (non dai bagarini) e al prezzo regolare.

 

Stavolta però non è andata così: già all’entrata del parcheggio c’era il malefico bagarino che anziché dire “vendo biglietti” diceva “compro biglietti”.

Devo aggiungere altro?

 

Nota a margine:

Trovo indecente che i biglietti spariscano dalla circolazione mezz’ora dopo essere stati messi in vendita, e poi incontrare alle porte del concerto decine di malefici bagarini che vorrebbero venderteli a 300 euro (a fronte di un prezzo originale di 70 euro).

Soldi a questa gente, non li darò mai: è una questione di principio.

E in nome dei principi, sono disposta anche a rinunciare al boss.

 

 

lunedì 26 novembre 2007

Consigli per gli acquisti

 


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Chi non l’avesse ancora fatto, corra a vedere ratatouille: squisito, senza una sbavatura, e mi ha addirittura fatto ridere.

L’ultimo particolare non è da sottovalutare, perché la sottoscritta al cinema tende al pianto anziché al riso.

 

 

 

 







magic





Da tre giorni qui in casa non si ascolta altro che il suo ultimo cd. Forse è un po’ un ritorno a vecchi tempi, o forse no, ma del resto non ho mai avuto nulla contro i vecchi tempi.

Spero di riuscire a sentirlo e vederlo e idolatrarlo dal vivo dopodomani.

 


 

 

 

 

sabato 24 novembre 2007

Voglie, io?

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foto presa da www.meteosicilia.it

 

 

Mi è sempre sfuggito il fascino di certe stagioni.

Tre giorni di freddo e già sono stufa.

 

Ho voglia di vento caldo

di luce

di spazi aperti

di strade polverose

di terra arsa

di birre ghiacciate

di piedi scalzi

di capelli bagnati

di pelle sudata.

 

Adesso però vado al mercato, che la realtà incombe e di sole voglie non posso vivere.

 

(avviso ai naviganti: questo sopra è solo l’inizio dell’elenco, non lo si confonda MAI con un qualche tipo di poesia)

mercoledì 21 novembre 2007

cedimenti

 

 

Ormai rassegnata al fatto che l’inverno è arrivato e mio malgrado devo vestirmi di conseguenza, l’altra sera ho tirato fuori dall’armadio la gonnellina nera evergreen, di lunghezza appena sopra al ginocchio e che fa tanto sciuretta per bene. L’ho abbinata alle scarpe in stile business woman che avrebbe voluto far carriera ma non l’ha fatta ma forse ci spera ancora, ma l’abbinamento mi faceva schifo.

 

Allora ho riesumato una gonna piuttosto lunga, di quelle colorate e molli e che pendono di qua e di là, e che ti fanno apparire irriducibilmente di sinistra, e forse anche un po’ pseudo-poeta e pseudo-intellettuale. L’ho abbinata agli stivali comodi e senza tacco, di quelli che in genere non piacciono agli uomini, tanto per intenderci Ma la gonna lunga mi ha disgustata, perché non sono intellettuale e nemmeno poeta e nemmeno pseudo qualcosa, e oltretutto la sinistra che ho votato e che ora ci governa mi sta facendo incazzare.

 

Allora ho ceduto alla tentazione: ho accorciato la gonnellina nera e ai piedi ho messo gli stivalacci senza tacco, e finalmente lo specchio non mi ha risposto con una smorfia di disgusto.

 

E sì che avevo giurato a me stessa che mai mi sarei conciata così. Sono tempi strani questi.

 

 

 

domenica 18 novembre 2007

piacevoli

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foto presa da www.nbmg.unr.edu





Oggi mi sono fatta coraggio, ho affrontato il gelo in bicicletta e sono andata a nuotare.

Mi ci ha trascinata l’amico piscinomane, colui che, come ho già scritto tempo fa, ritiene che in piscina tutte le donne sono belle. E che per convincermi a scrollarmi dalla pigrizia, mi dice che sono fighissima, mentre nuoto.

 

Lusinghe a parte, una delle sensazioni più piacevoli nella vita è, secondo me, quella dei primi venticinque metri in acqua.

Leggermente infreddolita dall’entrata in acqua, allunghi le braccia al massimo e senti i muscoli della schiena e delle spalle che si tendono, e quelli delle gambe che si muovono a ritmo costante.

Il freddo passa subito e senti l’acqua che ti avvolge, e con una bracciata dopo l’altra i guai iniziano a rimanere indietro e il mondo è come se fosse a portata di mano.

 

Alla quarantesima vasca poi ti senti un po’ stanca, forse anche un po’ stordita, ma i guai, quelli non esistono più.

 

Grazie, endorfine.

 

 

mercoledì 14 novembre 2007

(S)catenata - seconda edizione

 

Una catena ricevuta in regalo da cristina13 non si può rifiutare.

Quindi ecco a voi i miei top five, e cioè i libri che più mi sono piaciuti, o che in qualche modo hanno lasciato il segno.

Da quanto ho capito, le regole della catena imporrebbero di raccontare anche il motivo per cui ogni libro figura nell’elenco. Però certe regole si possono infrangere senza problemi, ed è per questo motivo che nella frase precedente ho usato il condizionale.

Infatti non spiegherò per ogni titolo perché il libro mi è piaciuto, non solo perché non sono molto capace di farlo e non vorrei mai tediare i miei lettori, ma soprattutto perché temo di non saperlo nemmeno io, il motivo.

Ecco, forse sono una persona a cui una cosa piace o non piace, e che non indaga sulle ragioni.

Certo i libri che mi piacciono hanno tutti, nella mia umilissima opinione, alcuni elementi in comune. Al di là dello stile della scrittura, della storia raccontata bene e dei personaggi ben costruiti, hanno sempre un qualcosa di “torvo”, che alla fine lascia sempre un gusto un po’ amaro in bocca.

 

Qui di seguito l’elenco, in ordine alfabetico secondo il cognome dell’autore.

 

1. Il deserto dei tartari (Buzzati)

 

2. Il signore delle mosche (Golding)

 

3. Cecità (Saramago)

 

4. Dr Jekyll and Mr Hyde (Stevenson)

 

5. Il ritratto di Dorian Gray (Wilde)

 

(la percentuale di gradimento è pari a 100% per tutti)

 

  

Devo passare la catena a 5 blogger, gli eletti sono: arancioeblu, lorypersempre, mata63, trentacinque, undulant (*)

 

(*) speriamo sia la volta buona che torna a scrivere sul suo blog.

 

 

 

lunedì 12 novembre 2007

Mutazioni

 


Mi sono accorta che la libreria a tre passi da casa ha chiuso, il negozio è in ristrutturazione. Il cartello sulla porta recita che a breve aprirà un beauty store.

Ignoranti ma belli.

 

A dieci passi più in là il negozio di articoli sportivi è in svendita totale, per chiusura dell’attività. Non ho idea di cosa apriranno, ma a quanto pare lo sport qui non va più di moda.

Oltre che ignoranti, sempre più sedentari.

 

L’altro giorno in treno l’unica persona che mi ha rivolto la parola è stato controllore, che ha osato svegliarmi da un sonno profondo per chiedermi il biglietto.

Ma ho forse l’aria di una che non paga il biglietto?!

 

 

 

venerdì 9 novembre 2007

L’ennesimo


 


Per l’ennesima volta un matrimonio sta andando a pezzi.

Il copione è il solito: non vanno più d’accordo da tempo o in alternativa si ignorano cordialmente, lui probabilmente ha “l’altra”, lei un giorno decide che non ne può più della situazione e parla di separazione, lui dice che è d’accordo, e adesso sta cercando in tutti i modi di non darle un soldo, e vedremo chi dei due si trova il migliore avvocato.

Appunto, solito copione, per la gioia degli avvocati.

Lei è una mia amica, e tale rimarrà. Lui invece è già stato eliminato dalla mia cerchia di amici, perché in certi casi non riesco proprio a essere imparziale.

 

E io domani tornerò nella mia cara città dell’efficienza e dei musi lunghi.


Spero che se in treno un qualcuno deciderà di rivolgermi la parola, almeno che sia carino, perché ho poche puntate di Lost da guardare.







mercoledì 7 novembre 2007

Libri vissuti

  

Il libro che in teoria starei leggendo da giorni giace immobile sul comodino.

Non ho tempo e nemmeno voglia di leggere.

 

L’aspetto positivo è che almeno così evito di rovinarlo, il libro.

Perché io i libri li rovino sempre: li infilo in borsa come capita e la copertina si distrugge, mentre leggo li piego all’indietro, con il prevedibile risultato che le pagine si staccano (spesso di stacca anche la copertina, non so perché), e quando smetto di leggere poi piego la pagina a cui mi sono fermata, perché sono incapace di usare i segnalibri.

 

Però a me i libri letti piacciono così: con l’aria vissuta.




(post spudoratamente ispirato a una chiacchierata davanti a un aperitivo romano)





giovedì 1 novembre 2007

Piogge romane

PantheonRoma







Complice il brutto tempo, oggi mi sono dedicata a una giornata casalinga e pigrottante, e ammetto che a volte non mi dispiace non mettere il naso fuori di casa.

 

Per la prima volta qui in qualità di non-turista e non-toccata-e-fuga-lavorativa, sto maturando le mie prime impressioni.

L’ingorgo scaturito l’altro giorno dalla pioggia e l’eternità che ci ho messo per tornare a casa mi hanno ricordato gli anni passati a San Paolo. Certo le piogge e gli ingorghi romani sono niente rispetto a quelli brasiliani. E certo i tempi di spostamento romani sono infiniti rispetto a quelli milanesi. 




Come al solito ero senza ombrello, ne ho comprato uno per strada, di quelli che li usi tre volte e poi si rompono. L’ho pagato due euro, a Milano sarebbe costato cinque.






lunedì 29 ottobre 2007

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Ieri in centro a milano c’erano dei banchetti con cassette di mele; ragazzi vestiti come i volontari della croce rossa offrivano una mela a ogni passante. Non proferivano parola, e sulla giacca avevano un logo con una croce, e una scritta che sembrava scientology (la scritta non era grande, quindi non sono del tutto sicura). Hanno regalato una mela anche a me, ma non l’ho mai mangiata, ho pensato che poteva essere avvelenata.

 

E oggi le quattro ore e mezza sull’eurostar milano-roma semivuoto sono volate, in compagnia di ben quattro puntate di Lost. Lost terza serie, eh, mica cose già viste.

Quando per un attimo mi sono tolta le cuffie, un signore che voleva chiacchierare si è alzato dal suo posto, si è seduto di fronte a me e mi ha detto che lost gli piaceva molto. E poi mi ha chiesto cosa succedeva nella nuova serie.

Non avevo la minima voglia di parlare, e gli ho riposto che non glielo avrei detto, altrimenti se le avesse viste in tivvù non si sarebbe divertito. E mi sono rimessa le cuffie e ho fatto ripartire il film sul pc. Lui forse si è arrabbiato, o forse no.




sabato 27 ottobre 2007


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foto presa da: la mia macchina fotografica




Un amico, un amico vero, se ne è andato per sempre, maledetta malattia che non perdona.

Mi dispiace tanto, tantissimo.

L’ultima volta che l’avevo visto risale a quasi due anni fa, a capodanno.

Appunto: quasi due anni fa.

Stamattina l’ultimo saluto è stata l’occasione per rivedere altre persone amiche che non vedevo da qualche tempo.

Poi mi sono ritrovata assieme a loro attorno a un tavolo in un bar qualsiasi, a cercare di mandar giù l’amarezza con un bicchiere di pessimo vino, a cercare di parlare del più e del meno.

 

Non mi piace pensare a come il nostro day-by-day ci porti a non vedersi mai, perché si è sempre di qua e di là, perché non si ha mai tempo, perché si arriva a sera e si è stanchi, perché si ha mal di testa, perché si è di cattivo umore, perché si è pigri.

Perché abbiamo i fatti nostri a cui pensare, i nostri problemi da risolvere, la nostra vita da mandare avanti.

Ma quando accade che qualcun altro in questa vita non ci sia più, allora ci manca la terra sotto i piedi.

 

Poi nel tornare a casa attraversavo il centro in bicicletta, pedalavo sul marciapiede anche se so che non si fa, sullo stesso marciapiede c’era paolo bonolis fermo che parlava al telefono, a momenti lo investo. Però non si è arrabbiato, mi ha sorriso e ho sorriso anch’io.
E ho constatato che non è molto alto.

 

 

 

sabato 20 ottobre 2007

Dopo una notte insonne

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Sempre più spesso mi sembra di aver a che fare solo con gente folle.

O forse il problema è mio, che sono una pirla-attractor.

 

Qualcuno per caso ha un pirla-detector funzionante da regalarmi?

(non da vendermi, che a causa dei folli-pirla sono un po' senza soldi)




 

mercoledì 17 ottobre 2007

Poeta anch'io

E’ stato bello, lo scorso fine settimana nelle campagne piemontesi.

Neanche ciò che ho visto nell’Eurostar Torino-Milano delle 7.55 che mi riportava a casa ne ha rovinato la poesia:

 

Persone dai volti smunti

E dai capelli un po’ unti

Hanno i computer accesi

Si credon geni incompresi

 

Signore dai visi truccati

E dai vestiti scollati

Sembrano addormentate

E forse poco amate.

 

Penso alla mia vita

E un po’ anche al lavoro

So che non voglio

Diventar come loro.




venerdì 12 ottobre 2007

Elogio dei tropici



Sono rimasta sbigottita dopo aver letto qui che nelle scuole elementari riducono le ore di inglese per aumentare quelle di religione.

 

Ai miei tempi... quando andavo alle elementari, verso la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70 o giù di lì, vivevo in america latina, che a quei tempi si chiamava terzo mondo. Vivevo in un paese che si diceva fosse sottosviluppato, e che la political correctness oggi impone di chiamare emergente.

 

Non c’erano i simboli religiosi in classe, nonostante la religione ufficiale fosse il cattolicesimo. E non c’erano nemmeno inutili discussioni attorno al tema.

Non si è mai studiato religione, la cosiddetta “ora di religione” non era prevista nei programmi di studio.

In compenso c’erano due ore a settimana di inglese e altrettante di francese.

E se non imparavi le cose che ti insegnavano, ti bocciavano senza troppe storie. E i genitori avevano poco da ridire sulle decisioni degli insegnanti.




C’erano anche i militari al governo, ma ho avuto un’infanzia felice.




mercoledì 10 ottobre 2007

Matematicamente parlando

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Oggi sono più che mai convinta di una cosa: avrei dovuto studiare matematica.

Con la matematica tutto è più semplice. Tre è uguale a tre, tre è minore di quattro, quattro è maggiore di tre. E non se ne parla più.

Con la matematica non occorre leggere fra le righe, capire il significato che sta dietro alle parole, e nemmeno usare una parola al posto di un’altra per non urtare il prossimo.

E si risparmiano i forse e i se e i ma e i dipende dal punto di vista.

E si evitano discussioni ed elucubrazioni inutili: una cosa o è giusta o è sbagliata, non c’è la via di mezzo tanto amata dagli indecisi.

E non ci sono cambiamenti a seconda dell’umore: zero è sempre stato e sempre sarà uguale a zero, anche se piove e anche se non ci sono più le mezze stagioni

 

Ho sbirciato fra le chiavi di ricerca usate dagli internauti che sono arrivati qui.

Questa è squisita: se la donna cambia il cellulare e lui telefona.

E non saprò mai se l’internauta alla ricerca di risposte è colei che ha cambiato il cellulare o colui che cerca di telefonarle.

 

 

 

sabato 6 ottobre 2007

punti di vista

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La sottoscritta è felice quando lui arriva con le pizze e la birra, e lei non deve nemmeno apparecchiare perché si è deciso di mangiare sul divano con il piatto in mano guardando un film.




C’è invece chi dedica la vita alla ricerca del modo di produrre la vita artificiale.




Questione di punti di vista, personalmente preferisco il primo che ho detto.





giovedì 4 ottobre 2007

variabili esogene

 


Ho finito di leggere La pioggia prima che cada: mi è piaciuto, ma forse mi accontento di poco.

Ho addirittura riflettuto – cosa rara, per me, di questi tempi - sull’immensa inutilità che è stare qui a stancarsi per fare e disfare e rifare e poi disfare ancora, credendo di avere il controllo su tutto, mentre nel frattempo le cose che non vediamo si comportano come vogliono loro.

E alla fin fine sono sempre loro, le cosiddette variabili esogene, a decidere sulle nostre vite.

 

E poi ci sono le variabili esogene che diventano endogene, per esempio il kebap che ho mangiato poco fa al posto della cena, accompagnato da un’orribile birra calda. D’accordo, il collega con cui ho mangiato è simpatico, sulla panchina al parco si stava bene e ci siamo divertiti.

Ma il mio unico obiettivo nella vita adesso è riuscire a sopravvivere alla digestione.

Kebab docet: bisogna saper dare la giusta priorità alle cose.



lunedì 1 ottobre 2007

Decidete voi

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Ho perso il cellulare, oppure l’ho dimenticato in ufficio.

Proprio stasera che aspettavo una telefonata per così dire importante. Meglio così, una rogna in meno.

Non vorrei averlo perso, perché dentro c’era un numero che non saprei come recuperare.

Ovviamente ho ribaltato la casa ma il foglietto spiegazzato su cui avevo scritto il numero prezioso non salta fuori.

Altrettanto ovviamente, questa volta non dico meglio così. Maledico il mio disordine.

 

Per la cronaca, questa sopra sono io: smarrita in un mondo sbilenco.

In alternativa, donna di mondo. Mondo sbilenco anche in questo caso.

Decidete voi, io intanto torno alla ricerca disperata del foglietto spiegazzato con il numero di telefono.




giovedì 27 settembre 2007

influenzabile

L’altra mattina ero al bar a bere il caffè, entra un signore anziano con in mano un sacchetto pieno di peperoncini, a quanto pare coltivati da lui. Parla con il barista, gliene regala un po’, poi mi guarda e mi dice “signora, le regalo un po’ di peperoncini, portano fortuna”. A scanso di equivoci, i peperoncini li ho presi e poi li ho appesi in cucina. E ci stanno pure bene.

 

Ho iniziato a leggere “La pioggia prima che cada”, di J. Coe, che è uno degli scrittori che preferisco e di cui ho letto tutto. Purtroppo avevo visto qui una stroncatura del libro, e adesso, anziché semplicemente gustarmi la storia, lo leggo con occhio critico, sempre pronta a trovare qualche scivolone da parte di Coe.

Forse sono una persona influenzabile.




domenica 23 settembre 2007

Flash-back

 


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 foto presa da: la mia macchina fotografica





          Non sono una persona che si volta per guardarsi indietro.

          E nemmeno che torna sui suoi passi.

          Ma quando davanti a te la terra sta per finire, vale la pena farlo.

          Perché ti accorgi che i passi e gli sguardi non sono mai gli stessi.






giovedì 20 settembre 2007

Altri cinque punti

  


Così, per proseguire la mia autobiografia online.

E perché mi sono sempre piaciuti gli elenchi numerati.

E perché ho voglia di essere più superficiale del solito, che se mi metto a pensare alle cose serie non la finisco più.

 



  1. Sono una viziata, infatti ho già scritto qui che mai mi sveglio prima delle 8.30. E infatti due levatacce di seguito, ieri alle 7.00 e oggi alle 6.30 mi hanno distrutta.



  2. Ieri a Como sono andata a guardare il lago. Non so perché l’ho fatto, che i laghi non mi sono mai piaciuti, anche se c’è il sole.



  3. Oggi a Brescia invece non ho visto niente, mi sono annoiata e non potevo nemmeno passare il tempo a mandare e ricevere sms al cellulare, che l’avevo dimenticato a casa.



  4. Non so se qui o altrove si dice che quando le cose in casa si rompono significa che qualcuno ti ha fatto il malocchio. Non credo in queste faccende, ma quando in una stessa sera si bruciano due lampadine, e poi rompi un piatto e un bicchiere, e come se non bastasse dal nulla si rompe un tubo in bagno che a momenti si allaga la casa, qualche sospetto quasi quasi mi viene.



  5. Per fortuna di chi legge, ho deciso che l’elenco deve essere breve.



 

lunedì 17 settembre 2007

(S)catenata

 


Scopro che il cinas mi ha sbolognato una blog-catena.

Per chi ancora non sapesse di cosa si tratta: devo raccontare 8 fatti che mi sono capitati per caso. E poi indicare 8 blogger che a loro volta devono raccontare 8 fatti e sbolognare la catena ad altri 8 che a loro volta ecc ecc.

 

Qui di seguito i primi 8 fatti che mi vengono in mente, casuali e in ordine casuale:

 



  1. un bel giorno ho deciso di aprire un blog;



  2. un bel giorno ho deciso di fare il nescafé con l’acqua calda che esce dal rubinetto. da quel giorno lo faccio sempre così, che sono pigra a fare bollire l’acqua;



  3. ho vissuto per un po’ di anni in brasile;



  4. la città più bella che ho visto è praga:



  5. la paura di andare in aereo mi è tornata un giorno dell’autunno 2002, dopo essere atterrata in lussemburgo in mezzo a una nebbia che non avevo mai visto prima. l’aereo che arrivava dietro a quello in cui ero io, e che sarebbe dovuto atterrare cinque minuti dopo, si è schiantato per un errore del pilota causa nebbia (sì, lo so che l’ho fatta un po’ troppo lunga con ‘sta faccenda, pazienza);



  6. non ho mai imparato a rimettere i cd al loro posto dopo averli ascoltati;



  7. un giorno ho provato a parlare con il mio gatto. ma il fatto degno di nota è che lui mi ha risposto. da quel girono gli parlo sempre, ma lui risponde solo quando vuole lui.



  8. ho studiato economia, ma forse avrei dovuto studiare chimica, o matematica.



 

Non nomino nessuno, se però chi passa di qui ha voglia di partecipare al gioco, e raccontare 8 fatti su di sé... mi avverta, così vado a leggere.




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Aggiornamento:

viste le rimostranze (cfr commento #1), aggiungo il punto 9, a sostituzione del punto 1:

 

9. sto sviluppando una crescente antipatia per beppe grillo, e il tono della sua voce ultimamente mi irrita.







domenica 16 settembre 2007

sportivo-blog

 


autorama01









Doppietta della ferrari in belgio.

Però avrei preferito una vittoria di felipe massa: mi sembra un bravo ragazzo. Nulla a che vedere con barrichello, il perdente per eccellenza, in arte burrichello.

Ma a me che me ne importa? La formula 1 da tempo non mi interessa più.

E sì che ai tempi di prost e senna non si perdeva un gp, e io stravedevo per prost: l’uomo più affascinante e sexy di tutti i tempi. Quando si è ritirato, è svanito il mio interesse per la F1.

Oggi non so più nemmeno i nomi degli eroi, scopro per caso l’esistenza di un certo kovalainen, che forse non si scrive nemmeno così. Però è decisamente un bel nome, musicale, direi.

Ce ne sono stati tanti altri, di nomi musicali: rene arnoux, jacques lafitte, gilles villeneuve, patrick depailler.

Ecco, non ci sono più i nomi di una volta.

E io ho un debole per la lingua francese.

 

 

 

venerdì 14 settembre 2007

inutile

cibo


Lunedì scorso qui si è cenato a pane e formaggio e insalata.

Martedì idem.

Mercoledì idem.

Giovedì alle 14.30 il contatore del gas è stato riaperto, l'impianto nuovo funziona a meraviglia, e finalmente ho riacquistato la mia autonomia.

Alle 14.40 arriva la telefonata con l’invito a cena.

 

 

 

 

mercoledì 12 settembre 2007

la ricerca dell'errore


Può succedere che, per sbaglio, io decida di accendere la tivvù.

E che, per sbaglio, prenda il telecomando e passi da un canale all’altro (che poi i canali qui sono solo le tre rai, perché la tivvù è scassata da anni e non riesco a sintonizzare nient’altro, ma tanto la tivvù non la guardo quasi mai)

E può anche succedere che, per sbaglio, mi accorga che, in alternativa alla partita Italia x non ricordo più quale paese, ci sia il film Mary Poppins.

E che, nonostante questo sia il film al quale avrei assegnato l’oscar del film più noioso e brutto di tutti i tempi, e nonostante Julie Andrews mi stia antipatica, per sbaglio io mi fermi a guardarlo (per cinque minuti e non un secondo di più, secondo le mie intenzioni).

Se però poi rimango lì e lo guardo fino alla fine, e per la prima volta nella vita penso che forse il film non è del tutto male, e che addirittura forse mi piace, e poi mi commuovo con le canzoncine orribili e con i sorrisi stupidi... forse ho sbagliato davvero qualcosa.


martedì 11 settembre 2007

ci risiamo

Qualcuno potrebbe spiegarmi perché...

 

... in vacanza spendevo nove euro per un pasto completo e abbondante, ovvero primo, secondo, contorno, pane, dessert, acqua, vino, mentre a milano ne spendo otto per un piatto con due cose in croce dentro, un bicchiere d’acqua e un caffè, che quando ho finito ho ancora fame?

 

... in vacanza mi lavavo i capelli con il sapone di marsiglia, lo stesso che usavo per lavare le magliette e le calze e le mutande, e poi non li pettinavo praticamente mai e andavano bene così, mentre a milano sembrano sempre spinaci secchi nonostante shampoo e dopo shampoo e creme e pettini e fon e spazzole e quant’altro?

 

... in vacanza dovevo svegliarmi alle sei di mattina, spesso dopo aver dormito poco e male e scomoda, e anche se avevo sonno la cosa non mi pesava ed ero di buon umore, mentre a milano è un dramma tirarmi su dal letto alle otto e mezza passate, e comunque prima delle undici sono completamente rimbambita, ed è meglio che sorvoli sul pessimo umore?


sabato 8 settembre 2007

Funziona, ma non perdona


 

Rientro a casa stasera e sento un odore di gas insopportabile. Chiamo subito il pronto intervento dell’ azienda che gentilmente fornisce il gas ai cittadini milanesi.

Nel giro di un quarto d’ora arrivano i tecnici, con marchingegni vari fra cui uno che sembra una pistola e che fa bip bip bip quando rileva la presenza del gas.

Dopo un’ora di ricerche e di bip bip bip impazzito, deducono che il gas sembra arrivare dal pavimento, e dunque dal piano di sotto.

Alle due di notte andiamo a suonare il campanello dalla giovane coppia che proprio in questi giorni è andata ad abitare nell’appartamento sotto al mio: ecco un modo originale per conoscere i nuovi vicini.

Anche loro sono in panico causa gas, si scopre che da loro c’era una perdita non indifferente (mi chiedo come mai non avevano chiamato i tecnici), immediatamente il contatore viene chiuso.

Certo mi dispiace per i miei nuovi vicini, ma mi sento sollevata e penso che per fortuna qualche volta le cose funzionano bene.

Sistemata l’emergenza, si decide per scrupolo di fare un ulteriore controllo in casa mia, così, per sicurezza. Si scopre che il tubo del fornello perde un po’, io prometto e giuro che provvederò subito a farlo aggiustare, tanto la perdita è leggera e chissà da quanto tempo c'è, e quando cucino la finestra è aperta che non sono un'incosciente, e comunque cucino poco, e bla bla bla.

Ma le mie promesse non bastano: chiuso anche il mio contatore!

In effetti, certe cose a volte funzionano troppo bene...








mercoledì 5 settembre 2007

Fino alla fine della terra

 


IMGP0133Ho camminato. Ho percorso quasi 600 km (589, per la precisione, che sono una precisa) camminando, senza mai prendere un mezzo, nemmeno una bicicletta.

Ho camminato da sola, in silenzio, pensando a cose belle e a cose meno belle, pensando a non so bene cosa, talvolta cantando, e chissenefrega se sono stonata.

Ho camminato in compagnia, chiacchierando del più e del meno, parlando di cose serie, scherzando, ridendo, in silenzio.

Ho camminato sotto il sole, in un caldo insopportabile, al freddo, nella nebbia, sotto la pioggia, nel vento, in mezzo al temporale, e ai tuoni e ai lampi.





IMGP0240Ho camminato in salita, in discesa, in pianura, sull’asfalto, sulle pietre, sulla terra, sulla sabbia, su strade dritte, su strade a curve.




Poi ho visto il mare, e ho camminato fin dove la terra finisce. E lì mi sono fermata, perché quando la terra finisce si capisce che ci si deve fermare. E lì ho bruciato alcuni vestiti consumati.










lunedì 3 settembre 2007

Tornare a casa...


 

... dopo un mese in giro, vivendo una vita diversa, lontana da tutto ciò che di solito mi circonda, mi fa uno strano effetto.

Mi sento “sospesa” per aria, non so ancora bene dove sono.

Ma sono contenta di ritrovarvi.

 

 

lunedì 30 luglio 2007

Oggi girano

boccadasse3

 

E io qui vorrei saper raccontare lo scorso week-end passato a Genova causa ragioni familiari non allegre, che riguardano il corso della vita, e cioè l’ordine naturale delle cose.

Ma la verità è che il corso della vita a volte mi spaventa, così come ogni volta a Genova mi spaventa mettermi sul balcone di casa di mia zia e guardare la città dall’alto: vertigini a parte, Genova dall’alto è statica, e anche il mare mi sembra immobile.

L’altra verità è che lì c’è una parte delle mie origini, e le origini non si cancellano. Ed è giusto così, a ben vedere non ho mai pensato di cancellarle. Certo rimane il fatto che Genova non mi piace.



 

Oggi sono in preda alla reise fever, che non so nemmeno come si scriva, fra un po’ di giorni devo prendere un aereo e già sono agitata, maledetta paura che più invecchio e più aumenta.


In questi giorni la concentrazione non so più cosa sia, le cose che potevo le ho rimandate a settembre, la casa è un caos, le pile di cose da mettere a posto mi sommergono, mi ha fatto innervosire la cassiera al supermercato perché è una maleducata, devo ricordami di prenotare il pagamento della terza rata dell’inps per metà agosto, che solo a pensarci mi viene male, per fortuna che dopo la terza rata ne mancheranno solo altre tre, domani devo assolutamente finire di scrivere quel documento di lavoro che solo a pensarci mi viene la nausea, e poi c’è la scorta di mangiare dei gatti che devo assolutamente comprare prima che il negozio dietro l’angolo chiuda  ecc ecc.

 

Mi pare stia arrivando il temporale. Ottimo: stanotte si dorme.






giovedì 26 luglio 2007

Monocromatica

 


Il rosso non è mai stato il mio colore preferito. Anzi, mi piace ben poco. Però potrei vivere felicemente con un’alimentazione monocromatica:

-         carne rossa, al sangue o anche cruda;

-         pomodori;

-         peperoni rossi;

-         anguria;

-         ghiaccioli alla fragola o all’amarena (sì, quelli con il gusto di roba artificiale, proprio quelli;

-         vino rosso;

-         birra alla ciliegia (mi pare si chiami kriek), ovviamente ghiacciata.








lunedì 23 luglio 2007

Storie di portineria


 

Esco di casa, scendo le scale e qualche piano più giù vedo la porta di un appartamento brutalmente scassinata.

Chiedo prontamente informazioni alla custode, la quale riferisce che, malgrado nel bilocale non ci fosse nessuno, nulla è stato rubato o toccato.

 

E poi aggiunge che non devo assolutamente preoccuparmi, perché non si è trattato di ladri.

Secondo lei sono infatti stati i ricconi sfondati, proprietari di un’infinità di metri quadri nell’altra scala, i mandanti del lavoro: la porta del loro regno è vecchiotta e rovinata, e così hanno avuto l'originalissima pensata di farla scassinare per poi prendere i soldi dell’assicurazione dello stabile, che a quanto pare rimborsa egregiamente anche questo genere di danno. 

 

Peccato che abbiano arruolato un lavoratore maldestro che, nonostante abbia azzeccato il piano, ha scelto la scala dei poveri anziché quella dei ricchi.

 

E io qui, fra custode creativa o vicini furbastri, mi rendo conto che vivo in un bellissimo ambiente.




mercoledì 18 luglio 2007

Anche a Milano è scoppiata l’estate



Gente che perde la capacità di seguire una traiettoria rettilinea sul marciapiede e cammina a zig-zag. Strusciando rumorosamente i piedi.

 

Cesaria Evora che in concerto canta a piedi nudi e Patti Smith che, sempre in concerto, sputa per terra: simpatica la prima, disgustosa la seconda..

 

Vetrina con in mostra sandaletti estivi in pelle viola con suola in gomma, di quelli che non sai quando nella vita potresti metterli, squisitamente in saldo da 338 a 169 euro.

 

Impossibilità assoluta di trovare una birra ghiacciata, con la sola eccezione del frigorifero di casa mia.




domenica 15 luglio 2007

Pseudo-letterario-blog

Litoral de Mafra visto de Sintra

foto presa da www.pbase.com/diasdosreis/mafra






Non senza sforzo, in questi giorni sono riuscita a finire Memoriale del convento: un mese circa per leggere un libro è davvero troppo, e sì che i libri di Saramago in genere li leggo d’un fiato. Ero tentata di piantarlo lì, ma per una volta sono riuscita a resistere, Saramago non si può mollare a metà. Però ogni tanto mi è toccato saltare qualche pagina (grazie Pennac).

Scritto in modo impeccabile, non c’è dubbio, forse troppo impeccabile, tanto da sembrarmi più un esercizio linguistico che un romanzo. Probabilmente non l’ho capito fino in fondo, non mi vergogno a dirlo, ma secondo me Saramago sa fare di meglio.

 

Ho poi letto Biografia della fame, e anche la Nothomb sa fare di meglio. Però certo ci azzecca quando dice che “Tornare dal Vanuatu non provoca alcuna reazione”.

 

Sto per iniziare “L’amante”, di Yehoshua. Il titolo promette, poi vedremo.





Ieri sera nel parco nel centro di Milano ho visto un riccio. Ero certa che fosse un topo, ma non lo era: questa città a volte mi sorprende.





mercoledì 11 luglio 2007

vacanze anch'io?

Ieri toccata e fuga in giornata a Mantova, peccato, avrei voluto rimanerci un giorno in più a mo’ di turista per caso. Che a Mantova ci ero passata una sola volta di ritorno da un viaggio disastroso, mezza giornata passata a litigare anziché guardarsi attorno. Ma queste sono faccende vecchie, e qui si deve guardare avanti.


A ben vedere, si può guardare anche a destra e a sinistra, e infatti ieri mattina in tangenziale e poi in autostrada a sinistra vedevo le Alpi e a destra gli Appennini. Oh ma quant’è bella la pianura, soprattutto se non sei tu a guidare.

 

Parlo anch’io di vacanze, che non sono molto capace di andare controcorrente. Prima volevo anticiparle e partire attorno a metà luglio, poi invece no, non è possibile, quindi solo una settimana in luglio e poi in agosto vai quando vuoi. Oggi salta anche la settimana in luglio, quindi o agosto o agosto, ma visto che il motivo è il lavoro non mi lamento, che di questi tempi del lavoro non ci si lamenta.

 

Prevedo interessanti confusioni logistiche a partire da settembre, esito di una delle mie pensate geniali, ma la colpa è degli altri che mi hanno dato retta, non credo molto alle congiunzioni astrali favorevoli. O sfavorevoli, se l’angolazione è un’altra. Certo mi chiedo come mai non riesco a starmene un po’ tranquilla senza crearmi confusioni, e mi chiedo anche come mai non riesco a proseguire, tranquillamente o meno, il paragrafo sulle vacanze.


lunedì 9 luglio 2007

Porno-post

 


Massì, ogni tanto ci vuole.

Così, per iniziare bene la settimana.










sabato 7 luglio 2007

Science-blog

So per certo che, considerando le diverse tematiche presenti nella blogosfera, questo blog non rientrerà mai in nessuna delle seguenti categorie:


- poesia-blog: non è un segreto che la poesia mi annoia e non la capisco;

- lagna-blog, che però non ha nulla a che fare con il desperation-blog, che la disperazione è una cosa seria;

- sexy-blog (o porno-blog, a seconda dei gusti);

- logorroico-blog, dove i post hanno come minimo 6.200 caratteri e ci vuole mezza giornata a leggerne uno.

 

Ho quindi optato per la scienza: almeno per la durata di questo post, questo diventerà un science-blog. E dopo aver parlato di lune e di vortici, oggi qui si parla di biologia.

 

Infatti, come dimenticare il fascino delle quattro fasi della riproduzione delle cellule? O forse non era esattamente la riproduzione, ma non importa, erano affascinanti lo stesso: profasi, metafasi, anafasi, telofasi. Da imparare a memoria a mo’ di ritornello, e poi metti la musica e le canti; il ritornello funziona con qualsiasi ritmo, provare per credere. In cosa consistessero, le quattro fasi, ovviamente non si è mai cercato di saperlo.

 

Indimenticabile è anche la drosophila melanogaster, in arte moscerino della banana. Chissà mai cosa avesse di tanto speciale, da essere citata a oltranza. O forse era, anche in questo caso, una pura questione di musicalità.

Non so che fine abbia fatto, non l’ho mai più vista. Forse si è estinta.

 

(fine della biologia, la detestavo)

giovedì 5 luglio 2007

Due cose che ho da vent'anni

 


Ieri sera al tramonto da casa mia vedevo l’Appennino. In genere non si vede mai, quando va bene si intravede la sagoma in lontananza..Ieri invece era lì, nitido e vicinissimo, mai visto così prima di ieri.

 

Più tardi un giro in bicicletta per le strade milanesi, per un po’ sono io davanti e lui mi segue. Poco dopo, mentre pedaliamo affiancati, mi racconta la sua teoria sui sederi femminili, e cioè che alcuni sono espressivi.

Se non avessimo alle spalle un’amicizia collaudata che dura ormai da vent’anni, la faccenda potrebbe preoccuparmi. Però, visto che è da quasi mezza vita che, fra una litigata e l’altra, siamo i rispettivi “migliori amici”, non mi preoccupo.

E poi, mica sono facili da trovare gli amici che se ne fregano delle mutande femminili e che sostengono che, in piscina, tutte le donne sono belle.

 

Ho anche una cintura bellissima che ha quasi vent’anni, di quelle alte che si usavano una volta (per la precisione: non è una cintura di castità!) .Ogni tanto, come per esempio oggi, me la metto. E poi un po’ me la tiro, lo confesso.




lunedì 2 luglio 2007

post-scientifico

King2



Il 30 giugno è stato il giorno della luna blu, e cioè la seconda luna piena nell’arco dello stesso mese. Non penso però che la strana calma dei giorni scorsi fosse da attribuire a lei, perché ho i piedi un po’ troppo piantati sulla terra per pensarlo, e perché la strana calma imperversa ancora.

In America, grazie al fuso orario, il giorno della luna blu è però stato il 31 maggio, ma non ho idea se anche da quelle parti fossero circondati dalla calma.

Adesso siamo in fase calante e la luna guarda verso oriente, e come sempre mi chiedo da che lato guardi la luna nell’emisfero sud.

 

Gira voce che nell’emisfero sud il vortice dell’acqua che scende da uno scarico sia in senso opposto a quello di qui. Ci penso spesso, ma non ho idea se qui il senso sia orario o antiorario, perché  ogni volta che guardo l’acqua scendere dal lavandino come per magia mi metto a pensare ad altro.

 

A rigor di logica, comunque, sull’equatore il vortice non dovrebbe esistere, e io qui avrei trovato materiale sufficiente per passare una squisita mattinata su gugol&co a cercare le risposte.

Se non mi metto a pensare ad altro, poi le cerco.