Finesettimana lungo in Liguria.
E domenica si doveva andare in una spiaggia che sapevano loro, dopo santa margherita o giù di lì, che loro sono della zona e conoscono i posti dove si evita la ressa dei turisti della domenica.
Ma ecco che domenica mattina c’è qualche nuvola in cielo, e c’è anche un po’ di vento. E puntuale arriva la telefonata-bidone: con le nuvole non è tempo da spiaggia, e se c’è vento il mare è mosso.
La sottoscritta cerca di spiegare che se non c’è molto sole in spiaggia si sta meglio, e che se il mare è mosso è meglio, che quando è piatto è una noia, e che è evidente che si può andare lo stesso.
Ma l’interlocutore ha l’asso nella manica: “c’è il rischio che si metta a piovere”.
La sottoscritta si rimangia il “vaffanc*” che le affiora sulle labbra e con la dovuta calma spiega che se piove ci si infila in un bar e si aspetta che smetta, e che nella peggiore delle ipotesi si torna indietro.
Ma non ha potere di persuasione e capisce che - come al solito – se vuole fare una cosa da deve fare da sola, e prende un treno da sola e se ne va da sola alla spiaggia che conosce lei. Dove il tempo è diventato bello, dove il mare era perfetto, dove la gente che c’era era poca ed era quella giusta.
Alla faccia di coloro che si spaventano per mezza nuvola e rimangono ad annoiarsi in città.