
foto presa da: la mia macchina fotografica
Un amico, un amico vero, se ne è andato per sempre, maledetta malattia che non perdona.
Mi dispiace tanto, tantissimo.
L’ultima volta che l’avevo visto risale a quasi due anni fa, a capodanno.
Appunto: quasi due anni fa.
Stamattina l’ultimo saluto è stata l’occasione per rivedere altre persone amiche che non vedevo da qualche tempo.
Poi mi sono ritrovata assieme a loro attorno a un tavolo in un bar qualsiasi, a cercare di mandar giù l’amarezza con un bicchiere di pessimo vino, a cercare di parlare del più e del meno.
Non mi piace pensare a come il nostro day-by-day ci porti a non vedersi mai, perché si è sempre di qua e di là, perché non si ha mai tempo, perché si arriva a sera e si è stanchi, perché si ha mal di testa, perché si è di cattivo umore, perché si è pigri.
Perché abbiamo i fatti nostri a cui pensare, i nostri problemi da risolvere, la nostra vita da mandare avanti.
Ma quando accade che qualcun altro in questa vita non ci sia più, allora ci manca la terra sotto i piedi.
Poi nel tornare a casa attraversavo il centro in bicicletta, pedalavo sul marciapiede anche se so che non si fa, sullo stesso marciapiede c’era paolo bonolis fermo che parlava al telefono, a momenti lo investo. Però non si è arrabbiato, mi ha sorriso e ho sorriso anch’io.
E ho constatato che non è molto alto.
E ho constatato che non è molto alto.
La stessa cosa che ho pensato io quando ho incontrato Al Bano all'aeroporto, una decina di giorni fa. Inguaribilmente tappo, ma con degli incredibili, splendidi occhi.
RispondiEliminaLeela
Mi dispiace molto per il tuo amico.
RispondiEliminaLa morte ci ricorda bruscamente proprio il suo opposto, quella vita che ci viene sottratta giorno dopo giorno da ritmi di lavoro ottocenteschi (oggi si potrebbe lavorare 4 ore al dì e godersi il resto).
Bonolis me lo ricordo dai tempi di Bim Bum Bam (pensa quanto so' vecchio!): mi sa di paraculo però non deve essere un malvagio (come dimostra il tuo "incidente").
Ma abiti in Via Teulada? ;-)
RispondiEliminaIsi, che dire del tuo amico.
so per esperienza diretta che nessuna parola serve davvero in certi momenti.
le tue riflessioni e quelle di Achimede sono giuste: sarebbe il caso di gestire meglio il nostro tempo.
Bonolis abita dalle mie parti, a roma,
è facile incontrarlo a villa massimo con la sua bambina. fa tenerezza come padre.
Fiorirosa
un abbraccio, cara.
RispondiEliminaabbiamo così poca vita ...
lory, nel caso di al bano, due splendidi occhi sprecati, direi ;)
RispondiEliminaarchimede: la morte "ci ricorda bruscamente proprio il suo opposto". non ci avevo mai pensato cosi chiaramente, ma è proprio come dici tu.
fiorirosa, non servono le parole, ma serve sentire la vicinanza degli altri.
e su bonolis: ero sicurissima issima issima che fosse lui, ma era in centro a Milano!
gatta, grazie dell'abbraccio. ci sentiamo nei prossimi giorni, ok?
Si capiscono forse tropo tardi le cose che si sarebbero potute fare; i veri amici sono rari...
RispondiEliminaUn abbraccio e un sorriso :)))
Purtroppo è un'esperienza che con l'avanzare degli anni capita sempre più spesso. Vediamo di utilizzare al meglio il nostro tempo, a volte basta una parola gentile per rallegrare la giornata a noi e a qualcun altro. Un abbraccio P.
RispondiEliminahai avuto il tempo di sorridere a bonolis,che io avrei investito e basta :-p ...trova il tempo di sorridere anche agli amici veri..oggi ci siamo,domani chissà(intanto faccio le corna)
RispondiEliminaAngela
la vita passa i blog restano
RispondiEliminaE' la vita che vince sul resto, con i suoi incontri gli inciampi e gli sgambetti.
RispondiEliminaCoraggio Isi
Isi come va?
RispondiEliminabuona settimana.
Fiorirosa
è un pensiero che faccio spesso anch'io, forse perchè comincio a pensare che per alcune persone, come si suol dire, il tempo stringe.
RispondiEliminal'ultimo incontro che ricordo, e che mi è piaciuto molto molto, è stato quello con Gino Strada: inaspettatamente alto e ben messo, quanto al fascino, beh, non sto nemmeno a raccontartelo...
Ciascuno di noi, credo, conserva nel cuore il pensiero, o il ricordo, di persone che vi hanno lasciato una traccia indelebile. Persone importanti, e l'importanza non si misura con l'intensità dei contatti ma con qualcosa di meno materialistico, se vogliamo, più spirituale. Io ho persone che non vedo praticamente mai, eppure son loro particolarmente affezionato, al punto da credere che non ci si perderà mai di vista. So che 'stanno lì' e questo comunque già un poco riscalda. Questione di affinità, istintiva o tutt'altro che tale.
RispondiEliminaPoi, certo, i casi della vita son così vari e possono interrompere i contatti, a volte per sempre.
Resta, allora, soltanto la memoria di quel che s'è convissuto, ed è come una piccola scatola che emana ancora calore, si ripone nel grande baule dei ricordi del passato e resta lì.
RispondiEliminadifficile fare i conti con un'assenza definitiva, specie quando non si era più presenti da un po'.
pedalando pedalando si metabolizza il cattivo vino, ci si sente un po' più vivi, un po' più in colpa d'esserlo, un po' più felice di esserci.
grazie a tutti per le vostre parole, davvero.
RispondiEliminaops, mi ero dimenticata di firmare.
RispondiEliminaisi
guardala in faccia, la vita e fatti coraggio, un abbraccio!
RispondiEliminacerte "partenze " arrivano proprio per ricordarci che le cose importanti della vita non sono necessariamente il lavoro, i soldi o i vestiti....e ahimè ogni volta che succede abbiamo un occasione in più per mettere da parte le scuse quotidiane e "accorciare le distanze " con le persone che ci stanno a cuore......
RispondiEliminaNon dovremmo dimenticarci dei rapporti che contano... La fretta, questa maledetta fretta. Giulia
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