L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.
Marco Polo descrive un ponte, pietra per pietra.
– Ma qual è la pietra che sostiene il ponte? – chiede Kublai Kan.
– Il ponte non è sostenuto da questa o quella pietra, – risponde Marco, – ma dalla linea dell'arco che esse formano.
Kublai Kan rimane silenzioso, riflettendo.
Poi soggiunge: – Perché mi parli delle pietre? È solo dell'arco che mi importa.
Polo risponde: – Senza pietre non c'è arco.
– Ma qual è la pietra che sostiene il ponte? – chiede Kublai Kan.
– Il ponte non è sostenuto da questa o quella pietra, – risponde Marco, – ma dalla linea dell'arco che esse formano.
Kublai Kan rimane silenzioso, riflettendo.
Poi soggiunge: – Perché mi parli delle pietre? È solo dell'arco che mi importa.
Polo risponde: – Senza pietre non c'è arco.
(I. Calvino, Le città invisibili)
Trovate per caso dalla sottoscritta su wikipedia mentre cercava un'altra cosa.
Ciò che conta non è solo trovare, ma talvolta è sufficiente cercare?
Grazie chè mi fai rifletere con i tuoi post, e auguri anche se con due giorni di ritardo
RispondiEliminadue concetti perpendicolari, mi vien da dire al primo impatto
RispondiEliminauno che cerca nell'inferno la pietra buona
l'altro che spiega che per sostenere il tutto tutto serve
c'è da riflettere
brava Isi
nonnacarina, forse sarebbe meglio se facessi divertire.
RispondiEliminac13, brava te, che ai concetti perpendicolari mica ci avevo pensato. servono anche le pietre storte, quindi?
beh: la chiave di volta è una pietra storta!
RispondiEliminaoggi qua da me ci son congiunture astrali turbolente: le persone sono tutte isterico-depresse e io, che sto abbastanza bene, è meglio che mi tenga lontana dalle pietre, sisamai...
ciao Isi, buon resto di finesetti
cercare è l'unica cosa. da trovare non c'è nulla.
RispondiEliminale città invisibili ... le sto incontrando da alcuni giorni.
RispondiEliminanon credo all' inferno, è qualcosa che ci raccontano per farsci obbedire.
va da sé che son costretta a non credere neppure al paradiso, ovunque si possa cercare.
cristina, fai bene, perché anche le pietre storte possono far male.
RispondiEliminacinas, hai mangiato pesante?
gatta, e come ti ci orienti, nelle città invisibili? ;)
opto per la seconda che hai detto, ops, scritto...
RispondiEliminaUn sorrisone :)))
rock on!!! Eudossia (non potevo non commentare questo post).
RispondiEliminala meraviglia sta nell'incrociare piccole oasi nell'inferno di tutti i giorni... e ancora più strabiliante quando si trovano senza averle cercate...
RispondiEliminacdg, sei un'ottimista, vero?! :)))
RispondiEliminaeudossia, giusto! let's rock.
iovolevo, la cosa difficile secondo me è riuscire a vederle, le oasi.
c'è sempre meno gente che sa costruire un vero arco di vera pietra.
RispondiEliminaè un problema questo, sai? gli archi ormai son quasi tutti finti. che tristezza.
c'è sempre meno gente che sa costruire. punto.
RispondiEliminasì sì, cecare è un valore in sè
RispondiEliminaQuel paragrafo sul ponte, che sintetizza l'inconoscibilità della realtà, è il mio preferito ne "Lecittà invisibili". Che, pure, di belle pagine ne contiene tantissime.
RispondiEliminaLeela
D. "Nei libri ci soo tutte le risposte?".
RispondiEliminaPaco Ignacio taibo II : "N, nei libri ci sono tutte le domande".
cio' che conta e' trovare. il tempo per cercare e' il prezzo da pagare.
RispondiEliminaLe pietre migliori sono quelle rotolanti ;-)
RispondiEliminasevensisters, cecare?! :P
RispondiEliminaleela, e sì che l'avevo letto, ma non me lo ricordo molto. a dire il vero non ricordo mai niente :(
pizzonia, infatti ho rinunciato da tempo a trovere qualche risposta.
zero, e quanto trovi una cosa diversa da ciò che cercavi, è giusto pagare il prezzo?
masso, yessssss, thanks bob dylan? :)
ma come siamo pensierose in questo sabato di febbraio..
RispondiEliminaun abbraccio!
E' sorprendente quello che si riesce a trovare, mentre si sta cercando altro.
RispondiEliminaNon credo al peccato nè all'inferno. Gli errori che commettiamo facciamo in tempo a scontarli nell'aldiqua. Quasi sempre :)
io non so più cosa cercare
RispondiEliminaogni tanto penso che siano le cose che cerchino me
35, uhm, prometto, la smetterò di fare la pensierosa :)
RispondiEliminabeatasolitudine, diciamo pure che spesso ci capita di scontare in anticipo quelli che non abbiamo ancora commesso.
uno, scommetto che però risulti introvabile.
Brava, prova a leggere Solaris ma non ti assicuro nulla. E' un libro difficile, oscuro, pesante. Che io, stranamenmte, adoro.
RispondiEliminaE' Il Mio Libro Namber Uan.
Leela
Sembra un Koan..il pensiero di marco Polo rispecchia quello occidentale, quello di Kublai è terribilmente Zen o taoista. La scelta è solo nostra.
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